Motore Moto Guzzi FALCONE SPORT

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Questa pagina è dedicata al recupero del motore del Falcone Sport del 1951 di Luca

Contrariamente a quanto mi capita spesso, cioè ricevere motori che hanno subito le ingiurie degli anni e si presentano in condizioni di totale abbandono, questo invece sarebbe in condizioni perfette, dato che la moto era già stata oggetto di restauro anni fa (restauro non effettuato dal sottoscritto) ... e sarebbe stata pure molto bella ... se questa estate, durante un giro con gli amici, non fosse successo quanto si evince dalle immagini seguenti:

IL GRANDE BOTTO !
    Quella "cosa rotonda" che si intravede dentro al buco è il coperchietto posteriore del magnete    
Cosa è successo ?
 
Si è "strappata" la biella appena sotto al piede... sorvolando sulle possibili cause (c'è un dibattito aperto) gli effetti sono stati devastanti.
A detta di Luca la moto percorreva un tratto di strada rettilineo ad andatura regolare attorno agli 80km/h, i km percorsi erano già parecchi quindi è da escludere che ci siano stati problemi di lubrificazione (tipo rubinetto dell'olio chiuso, per intenderci).
Fatto sta che ad un tratto la biella si è rotta e il moncherino ha sfondato il carter nella parte superiore.
I giri del motore data la velocità non erano pochi e, considerato il ben noto peso del volano del Falcone, la rotazione del motore non poteva certo arrestarsi al primo impedimento così, oltre a sfondare la parte superiore del carter, la biella si è puntata sotto al magnete e lo ha sollevato strappando la fascetta che lo tiene al basamento.
Per fortuna il magnete ha l'alberino in ottone e questo ha fatto si che piegandosi verso l'alto il perno si spaccasse subito sotto alla filettatura dell'ingranaggio. E' vero che il magnete è rotto, ma almeno non ci sono stati danni all'interno della cartella della distribuzione.
 
Comunque, portiamo il motore in officina e vediamo di capire meglio la situazione e decidere il da farsi.
A giudicare dalla piega che ha assunto il perno superiore di unione dei due semicarter si direbbe che sia stato proprio quello il punto dove la biella si è puntata ed ha sfondato il motore
Il primo problema da risolvere per poter aprire il motore è quello di togliere il volano.
Osservando la posizioine della freccia rispetto a quella sul carter la si trova più avanti di quasi 180 gradi, questo significa che col rallentamento improvviso dovuto alla rottura il volano, sotto l'effetto della sua inerzia, ha tranciato la chiavetta ed ha compiuto almeno mezzo giro in avanti, trascinandosi dietro il bullone che a questo punto lo ha piantato sul cono più del dovuto.
Di rimuoverlo col metodo "standard" non se ne parla, non si muove.
Ricorriamo al primo espediente a cui si ricorre quando un accoppiamento conico non si sblocca: scaldare sperando che la dilatazione termica ci venga in aiuto!
Come si vede il calore utilizzato è stato parecchio, ma tutto quello che abbiamo ottenuto è che provando a svitare il bullone mediante pistola pneumatica nella speranza che poggiando sulla ghiera lo tirasse fuori, abbiamo strappato il filetto della ghiera stessa, ma il volano non si è mosso.
Sembra proprio che si sia saldato per attrito.
 
Il primo round se lo aggiudica il volano ma non ci perdiamo d'animo... ci vuole solo qualcosa di più robusto!
Un po' di tempo tra tornio e fresa e da un bel pieno in acciaio ricavo il corpo di questo estrattore, con la filettatura esterna a passo sinistro per avvitarsi nel volano al posto della ghiera.
Il bullone inserito al centro ha l'esagono da 32mm, l'estrattore da 41.
Ulteriore scaldata al volano, quindi inseriamo le due chiavi nei due esagoni, e nelle chiavi infiliamo due grossi tubi lunghi circa un paio di metri, questo per aumentare il "leveraggio"
Non metto foto di questa operazione perchè eravamo in due e ci sentivamo pure un po' ridicoli ma il risultato è stato raggiunto. Grazie alle lunghissime leve siamo riusciti ad applicare la forza necessaria (e meno male che il filetto del mio estrattore ha retto lo sforzo) ed il volano si è sbloccato dall'albero!
Osservando lo stato dei due coni si capisce perchè è stata così dura staccarli.
 
Notare sull'albero la chiavetta (che è lunga qualche centimetro) completamente tranciata per tutta la sua lunghezza... lo sforzo esercitato per tagliarla di netto in quel modo deve essere stato non indifferente.
 
Così come sono albero e volano non si potranno riutilizzare, si dovranno lavorare le due sedi coniche per ripristinarne la superficie ma ne parleremo più avanti, adesso che si può procedere con lo smontaggio bisogna capire cosa fare dei due semicarter.
Ok, la rottura è ampia e sono ridotti proprio male, ma a mio avviso si può tentare il recupero.
Se riuscissimo a salvare questi due semicarter, anche per un discorso legato all'originalità del mezzo ed alla congruenza dei numeri di serie, sarebbe sicuramente meglio.
A comprarne altri due (ammesso di trovarli) si fa sempre a tempo!
Tornando a tornio e fresa realizzo una piastra che "simuli" il piano di appoggio del cilindro, mi servirà per avvitarla al posto dei prigionieri del gruppo termico e tenere assieme allineati un paio di pezzi rotti dei carter che sono stati recuperati "per strada"
Questo è tutto quello che abbiamo, adesso bisogna mandarli a saldare e sperare nel solito miracolo!
E il miracolo Moriggi Welding lo fa, verrebbe da dire "come al solito" e non ci si stupisce neanche più!
 
Le parti saldate sembrano uscite dalla fonderia, tanto sono ben amalgamate.
Adesso bisogna recuperare i piani e l'estetica del motore.
 
Per prima cosa si pareggiano i piani di accoppiamento dei semicarter
Questo consente di imbullonarli e tenerli assieme allineati per poter procedere con le lavorazioni successive
Le lavorazioni procedono... ...fino a produrre il seguente risultato:
Lavorazione alla fresa e successivamente a mano con lima e tela abrasiva.
Il risultato è più che accettabile e sono soddisfatto, notare nell'ultima foto il perfetto accoppiamento tra carter e cilindro!
Il foro per il cilindro è stato ripreso "a mano" con l'aiuto del flessibile, non avendo disponibile un macchinario che mi consentisse di barenarlo mediante un utensile.
 
Adesso che possiamo dire di aver recuperato il basamento in modo soddisfacente ci dobbiamo occupare di albero e volano.
 
 
Prima però di fare altro (e soprattutto prima di dimenticarci di farlo) stappiamo l'albero motore e puliamo il filtro centrifugo dell'olio che, come si vede, è già al 50% della capienza
Si lavorano al tornio le superfici coniche di albero e volano, avendo cura di rimuovere meno materiale possibile perchè ogni riduzione del cono dell'albero, o aumento del cono del volano, porterebbe quest'ultimo a sfiorare sempre di più il carter stesso.

A fine lavoro si montano provvisoriamente entrambi i componenti sul motore e si controlla che la rotazione sia perfetta:

Ritengo il test "visivo" più che sufficiente, non serve mettere strumentazione raffinata per capire che gira diritto!
 
Adesso bisogna procurare una biella, un pistone completo ed un cilindro perchè anche questi ultimi due sono usciti frantumati dal... botto
Appena reperiti questi ricambi si potrà perocedere con il rimontaggio del motore
 
Passa un po' di tempo e viene recuperato un cilindro in buone condizioni, solo da rettificare
Il pistone viene acquistato come ricambio nuovo e completo
 
La biella è un po' più difficile da reperire ma ne veniamo a capo: biella originale, barenatura e rullini maggiorati 3 centesimi, l'albero viene leggermente ritoccato alla rettifica e l'imbiellaggio è pronto
 
Cuscinetti e feltri nuovi,
 
possiamo ripopolare i due semicarter!
Il basamento viene chiuso e si procede con il montaggio di tutti i componenti che stanno allesterno
 
Il motore adesso è completo e non resta che provare se funziona, e aggiungo che la cosa mi crea un po' di apprensione
 
La prima prova viene effettuata con il motore così com'è, si collegano tubi olio e benzia e si prova ad avviarlo.
 
Incredibilmente l'avviamento è pressochè immediato e grazie al minimo un po' altro gira da subito senza problemi.... ma il baccano è assordante!
La seconda prova viene effettuata con più calma ed equipaggiando il motore di un tubo di scarico con silenziatore.
Le orecchie ringraziano e lo si può lasciare in moto più a lungo.
 
Notare i "tacchi" di legno incastrati sotto alla testata: senza di quelli non può stare al minimo, traballa talmente che spacca tutto
 
E adesso che abbiamo visto che funziona tutto, bisogna infilarlo li dentro!
 
Meglio non perdersi d'animo
 
il lavoro è lungo e prima si inizia prima si finisce!
Adesso che il motore del Falcone è tornato a fare bella mostra di se all'interno del telaio, è "quasi" come se non fosse successo niente!
 
 
Tutto a posto.....
Se domani non piove vado a provarlo in strada!