M.A.S. 127

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M.A.S. è l'acronimo di "Motocicli Alberico Seiling"
La fabbrica, con sede a Milano, costruì motociclette dagli anni '20 fino al 1956.
 
Le pagine sottostanti, riguardanti la M.A.S. ed il suo geniale fondatore, sono tratte dalla rivista "MOTOCICLISMO" del 22 Novembre 1934
(non si dimentichi, leggendo queste pagine, che si era in pieno periodo fascista...)
 
 
 
La moto in oggetto è una 350 costruita nel 1934, motore a valvole laterali e cambio a tre marce.
Nasceva inizialmente a telaio rigido ed in seguito, come capitò a moltissime motociclette dell'epoca, venne modificata per montare la sospensione posteriore a ruota guidata.
 
 
 
Ecco proprio lo stesso modello in una pubblicità dell'epoca - notare il prezzo di listino di 4.200 Lire !
 
 
 
 
 
 

 
Un altro insperato aiuto per capire come era fatta la moto negli anni in cui era prodotta arriva da un altro numero di Motociclismo
e più precisamente quello dell'8 Febbraio 1934.
 
 
In questo articolo trovo, oltre a due utilissime vedute del telaio, anche la mia prima immagine "originale" del lato sinistro della moto, subito sopra al titolo dell'articolo.
 
E a dimostrazione che all'epoca le immagini che "giravano" erano più o meno sempre le stesse, basta guardare questo volantino pubblicitario MAS del 1934 (notare sulla copertina il timbro della concessionaria TOMMASI RENATO di Genova)
 

 
01/07/2008 - iniziano le operazioni di smontaggio al fine di verificare lo stato delle singole componenti.....
 
Una volta rimosso il serbatoio ed il motore si apprezza la struttura del telaio la cui parte superiore e' in acciaio forgiato.
 
Notare che trattasi di un brevetto M.A.S.
 
Viene rimosso il gruppo termico.
Il pistone non e' bloccato - il blocco motore e' pieno d'olio (o qualcosa che tanto tempo fa doveva essere olio) e tutto scorre a meraviglia, nonostante l'età.
 
Purtroppo non e' tutto così perfetto.
Lo spinotto del pistone si e' incastrato nella molletta che avrebbe dovuto trattenerlo, spingendone fuori una parte dalla sua sede ed andando quindi a sfregare nel cilindro.
A causa di questo il cilindro presenta alcuni profondi solchi che ne pregiudicano la tenuta.
 
Metterò il tutto in una scatola e mi rivolgerò ad un buon rettificatore.
 
I due ingranaggi della distribuzione con le camme di aspirazione e scarico.
Sul primo è ricavato l'attacco (foro a sezione quadrata) per la pompa dell'olio, mentre sul prolungamento del secondo è calettata la camma per lo spinterogeno.
La bronzina dove la mandata della pompa dell'olio lubrifica l'albero motore e la testa di biella è fortemente usurata e l'albero stesso in quel punto è molto rigato.
Si dovrà rettificare l'albero e ricostruire la bronzina.
 
L'interno del cambio Burman a tre marce una volta rimosso il coperchio frontale
Gli ingranaggi sono un po' consumati, ma tutto sommato sono ancora in buono stato
Il dado che tiene la frizione invece era già stato maltrattato a dovere : svitato e riavvitato con l'ausilio di martello e scalpello,  successivamente (per assicurarsi che non mollasse) era stato addirittura brasato alla base !
(e meno male che non lo avevano brasato sull'albero !)

 
Le operazioni di rifacimento della decalcomania per il serbatoio sono risultate lunghe e complicatissime... ed era necessario effettuarle prima di restaurare il serbatoio che dovrà essere ricromato.
Partendo da quel poco che ancora traspariva sul dorso del serbatoio tra le placche di ruggine e "traguardando" i segni con pezzi di nastro adesivo si è ricostruita la sagoma della complessa "bandiera a scacchi".
La parte sul fianco, dal lato sinistro del serbatoio, è ancora abbastanza visibile.
Posizionando poi sul serbatoio vari pezzi di carta trasparente si è proceduto ad una prima fase di "ricalco" per ottenere la sagoma completa dell'immagine.

Tale immagine è poi stata acquisita sul PC mediante uno scanner.

 
A questo punto è iniziata una lunga fase di elaborazione dell'immagine al computer.
 
Devo dire che grazie all'aiuto di mia figlia (sa usare i programmi di CAD molto meglio di me) siamo riusciti a trasformare lo schizzo su velina in una sagoma vettoriale della decalcomania. 
La foto del video non rende bene ma la qualità del risultato è davvero sorprendente.
Per arrivare a questo sono state fatte una serie infinita di stampe su carta trasparente che poi venivano di volta in volta sovrapposte al serbatoio per verificare che ogni parte del disegno collimasse perfettamente con quella reale.
Usando il metodo delle “approssimazioni successive”, adesso abbiamo un modello grafico perfettamente attinente all’originale su cui lavorare.
 
La scritta "MAS MILANO" è stata digitalizzata mediante scanner da una vecchia pagina di rivista.
Non è rimasto altro da fare che "colorare" gli spazi appropriati per visualizzare il risultato finale.
Ovviamente il prodotto finito verrà realizzato da una tipografia professionale, utilizzando però il nostro modello grafico.
 
 

 
13/01/2009 - Il dado è tratto !
 
La citazione storica è d'obbligo...
 
La decisione che è stata presa è stata ponderata a lungo e indietro non si torna !
 
In pratica ho deciso di rimuovere la sospensione a ruota guidata montata nel corso degli anni per riportare la moto come era all'origine e cioè a telaio rigido ricostruendo il triangolo posteriore e l'attacco della ruota.
Questo comporterà dover rimettere a posto anche il portapacchi e il parafango posteriore in quanto anch'essi erano stati modificati per poter installare il molleggio.
 
Mi sono recato presso un collezionista che annovera tra le sue moto anche un modello come questo per fotografare e misurare il retrotreno in modo da poterlo ricostruire conforme all'originale.
Inizio con la parte più semplice che è il piantone obliquo che parte da sotto la sella.
Utilizzo una parte di quello che avevo tagliato dal mio telaio ed un pezzo di un altro vecchio telaio che ha i tubi dello stesso diametro, realizzando al tornio un "innesto" che mi permetta di dare ai due pezzi l'allineamento necessario.
La parte a sinistra di questo innesto è stata lasciata di diametro leggermente maggiore ed è stata inserita per forzatura a caldo, con l'ausilio della pressa.
Per il momento non effettuo nessuna saldatura, realizzerò tutti i pezzi necessari ad "incastro" in modo da poter montare il tutto e verificare le misure a telaio montato prima di "bloccare" definitivamente.
La parte inferiore deve invece essere ricostruita.

Per ora realizzo due "prolunghe" che poi verranno tagliate a misura quando verranno fissate alla piastra dell'attacco ruota.

La parte più complessa da realizzare è proprio la piastra con l'attacco della ruota.
E' complicata in quanto molto irregolare e ricca di "asole" con i fori per l'attacco del telaio, del parafango/portapacchi, ed ha pure gli attacchi per il sidecar.
Questa è la destra, quasi ultimata.
Mancano ancora un po' di "smussi" sugli spigoli vivi e il foro filettato per la vite di regolazione della tensione catena.
 
Va detto che la piastra originale era realizzata di fusione mentre questa è ricavata "dal pieno".
Le prime prove stanno dando ottimi riscontri.

Per ora tutti i pezzi sono tenuti assieme con incastri e piccoli punti di saldatura

Non si descrive la soddisfazione nel vedere che gli attacchi del parafango combaciano perfettamente con i buchi nei quali era inizialmente fissato, e che non erano mai stati chiusi.

Anche il portapacchi è tornato al suo aspetto originale.
 
 
Ora cercherò di raddrizzare e rendere presentabile anche la staffa di supporto
 del parafango.
Il retrotreno adesso è completo.

Ho montato anche i leveraggi del freno posteriore per verificare che non ci siano impedimenti al movimento della leva sul piatto porta-ceppi ed al passaggio dell'astina tra il piatto, il telaio ed il portapacchi.

 

Adesso tutto deve essere smontato per le saldature definitive.
Ecco la fase di saldatura di uno dei bracci inferiori.

alla fine risulterà così :

A saldature ultimate devo limare tutti i bracci per riportati alla rotondità originaria asportando il materiale in eccesso.
In seguito realizzo e saldo le staffe per sostenere il cassettino portaoggetti e il paracatena così da far tornare anche loro nella posizione originaria.
 
Rimonto tutto e posso considerare definitivamente ultimati i lavori di ricostruzione del retrotreno !
 

Finito il retrotreno adesso tocca all'avantreno...

La forcella è leggermente storta.
 
Il braccio inferiore destro piega leggermente all'interno e il quadrilatero superiore è leggermente "svirgolato".
La forcella viene quindi smontata e dovrà essere raddrizzata, nel frattempo si procede alla pulizia di tutti i suoi componenti.

Anche il serbatoio ha il suo problema.
 
La piastra che sostiene il comando del cambio si è in parte dissaldata (era saldata a stagno) e spezzata.
 
Viene ricostruita e saldata con sistemi più idonei in modo da garantire, oltre al corretto posizionamento della leva, anche maggior robustezza e durata.

La marmitta non è sicuramente utilizzabile.
Viene tagliata alle due estremità nel tentativo di recuperare almeno le due parti terminali sostituendo il tubo centrale
Il tubo centrale ha il diametro di 78mm, misura abbastanza inconsueta e che non riesco a trovare.
Ripiego su un tubo da 80mm che dovrò rimpicciolire.
Il tubo viene tagliato lungo tutta la sua lunghezza asportando la parte circonferenza necessaria per arrivare al diametro richiesto, quindi verrà saldato.
Purtroppo dei due terminali solo quello con l'attacco al collettore di scarico è ancora utilizzabile, mentre l'altro è troppo consumato, quindi deve essere ricostruito. Partendo da un blocco di ferro e lavorandolo al tornio, dopo aver prodotto un quantitativo industriale di trucioli si arriva al pezzo finito : Il gradino inferiore è stato lasciato come "innesto" per agevolare la centratura sul tubo centrale.
Manca solo la staffa per sostenerla al telaio e poi anche la marmitta si potrà definire ultimata,  pronta per essere mandata al cromatore.

L'officina di rettifica ha terminato i lavori sul motore :
  • Il pistone e' stato rettificato all'esterno per poterlo riutilizzare, incamiciando il cilindro ed effettuando una rettifica leggermente più "magra" dell'originale (in questo modo la cilindrata risulterà leggermente ridotta).
  • E' stato sostituito lo spinotto e di conseguenza anche la bronzina sul piede di biella.
  • Sono state sostituite valvole, molle e guide valvole; le sedi sono state rettificate.
  • E' stato rettificato l'albero motore nella zona di mandata dell'olio per la lubrificazione della testa di biella, ed è stata ricostruita la relativa bronzina.
  • E' stata imboccolata e tornita la puleggia della cinghia dinamo.
  • Sono state rifatte le bronzine dell'albero secondario del cambio.
Tutto il telaio è stato smontato e sabbiato per la verniciatura.

Addesso la M.A.S. scompare per un po' dal garage : alcune parti vanno dal cromatore, altro va dal verniciatore, ed altro ancora dallo zincatore.

Non resta che aspettare e sperare che ognuno faccia la sua parte, possibilmente in modo impeccabile !


Dopo la prima mano di fondo data ai vari componenti il telaio viene riassemblato per la verniciatura definitiva.


Un altro problema da risolvere:
il coperchio della trasmissione primaria
 

Risulta rotto in più punti nella parte anteriore, probabilmente in seguito ad una caduta, ed era stato riparato artigianalmente

Non essendo a mio avviso  riparabile in modo accettabile, ripiego sul solito amico che ha una MAS simile a questa, con il coperchio della primaria uguale a questo e soprattutto integro.

Viene fatto uno stampo e si realizza così la nuova fusione che qui si vede ancora grezza, andrà carteggiata e lisciata a dovere.

 

Detto fatto...


Sempre bello da vedere lo scintillio del materiale appena estratto dalla scatola del cromatore !

Le cromature sono state fatte dalla ditta Barcella di Grassobbio (BG)

Finalmente si può ripartire con qualche lavoro...
L'arrivo del telaio e di qualche altro pezzo verniciato permette di montare da subito almeno il cavalletto ed il blocco motore che, per esigenze di "maneggevolezza", viene inserito nel telaio senza il pesantissimo gruppo termico che verrà assemblato in seguito.
Quindi si procede l'assemblaggio del gruppo termico.
 
Il tubo di scarico è stato montato solo per verificarne il corretto posizionamento ma (purtroppo) manca ancora un po' di tempo prima che venga il suo turno di essere montato definitivamente.
Successivamente si passa a montare la dinamo, con il regolatore nella parte posteriore, ed il cambio con la relativa catena di trasmissione primaria.
 
Inizia quindi il "divertimento" della raggiatura e centratura dei cerchioni
Successivamente si monta e si registra la forcella a parallelogramma
Il posteriore viene assemblato
E successivamente montato sul telaio e centrato

Dopodiché si procede con il cerchio anteriore.
 
Una volta che i cerchi sono stati centrati si possono montare le gomme e dopo aver installato parafanghi e pezzi vari si possono ammirare avantreno e retrotreno finalmente definitivi.
 
In seguito, visto che l'ansia e' tanta, monto un serbatoio di fortuna ed un rudimentale impianto elettrico (batteria "a perdere") per provare la prima accensione del motore.
L'avviamento è un po' faticoso in quanto non ho ancora installato i cavetti e quindi non posso usare l'alzavalvola.
 
Il motore non gira ancora benissimo ma va detto che riesco ad accenderlo alzando il minimo e non ho la gestione dell'anticipo sul manubrio quindi resta molto ritardato.
Quando tutto sarà a posto si penserà ad affinare le regolazioni - per ora mi basta aver sentito la sua voce dopo anni di abbandono.

Finalmente arrivano le tanto sospirate decalco per il serbatoio !
 
Circa un'ora e mezza per applicare la prima....
(bisogna prenderci la mano)
Meno di mezz'ora per applicare anche la seconda...
(ormai sono un esperto)
Pochi minuti per mettere anche le scritte...
Poi si applica anche lo stemma sul dorso centrale e il serbatoio è pronto da montare.
 
...e dopo quasi un anno e mezzo il lavoro può considerarsi finalmente ultimato !
 
 
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In data 21/12/2009 la MAS ha sostenuto il collaudo presso la sede della Motorizzazione di Genova...
 
Ovviamente tutto OK !
 
 

 
Febbraio 2010: ancora un piccolo ritocco con l'aggiunta di un bell'accessorio...